REGOLAZIONI ON-OFF, PID E FUZZY PER L'AUTOMAZIONE INDUSTRIALE

Regolazioni on-off, PID e Fuzzy

Cos’è un regolatore PID e come funziona? Come avvengono le regolazioni delle variabili di processo nell’industria automatizzata? Quali sono le funzioni che ci permettono di regolare per esempio la temperatura in un sistema di pastorizzazione oppure la portata di un fluido, o ancora la sua pressione?

Benvenuto sul mio sito dedicato all’automazione industriale, ai PLC e ai sistemi di monitoraggio HMI e SCADA; l’argomento di oggi sono le regolazioni nei processi continui.

Novità automazione e plc

Ecco gli argomenti di oggi:

Le regolazoini nell’industria automatizzata.

Il compito dei regolatori in continuo.

Regolazione di tipo ON e OFF.

Regolazione in continuo di tipo PID.

Funzionamento dei parametri PID.

Regolatori hardware con apparecchiature dedicate.

Regolatori PID nei programmi PLC.

Le regolazioni Fuzzy.

Le regolazioni nell’industria automatizzata.

Chi lavora nell’automatizzazione di processi, che si tratti di quelli dell’industria alimentare, della gestione del gas e olio, o qualsiasi altra area d’applicazione, sa quanto siano importanti i sistemi di regolazione che mettiamo in campo sia con mezzi hardware (apparecchi regolatori dedicati), che con funzioni software che svolgono il ruolo di regolatori programmabili nei PLC. Queste funzioni di regolazione sono di vario tipo e sono comunque tra le funzioni indispensabili per controllare le linee automatiche.

Nei prossimi paragrafi vedremo i tre principali tipi di regolazione in continuo e scopriremo come queste agiscono sull’organo di regolazione, rispetto al valore attuale della variabile da controllare e il set point desiderato.

Il compito dei regolatori in continuo.

Un classico esempio di necessità di regolazione continua è la gestione di una temperatura di un fluido in un contenitore, o meglio ancora di un fluido che attraversa un sistema di riscaldamento o raffreddamento.

Nella prossima immagine vediamo un piccolo serbatoio che contiene del liquido che deve essere mantenuto in temperatura. In questo tipo di applicazione possiamo per esempio assumere che nella tubazione a serpentina immersa nel liquido scorra il mezzo di raffreddamento o riscaldamento, e la portata di questo fluido sia regolata agendo sulla valvola a due vie che si chiama in questo caso FCV206.

Vediamo che sul sistema è naturalmente presente una sonda di temperatura chiamata TT206 e un regolatore nominato TRC206.

Esempio di sistema di regolazione temperatura
Nell’immagine sopra notiamo che in questo tipo di sistemi è buona norma utilizzare lo stesso numero di identificativo oggetto nei nomi per semplificare il lavoro, ecco perché tutto ciò che concerne questa regolazione ha come numero il 206.

Come deve funzionare un sistema del genere? Supponiamo che il liquido all’interno del serbatoio debba essere mantenuto fresco ed il serbatoio sia installato in un ambiente caldo, faremo scorrere del liquido refrigerante all’interno della serpentina, leggeremo la temperatura per mezzo della sonda, e agiremo aprendo e chiudendo la valvola utilizzando la logica del regolatore.
Questa regolazione può avvenire in diversi modi come vedremo a breve.

Regolazione di tipo ON e OFF.
Un primo di tipo di regolazione in continuo che non necessita di troppi calcoli è quella cosiddetta on-off. Con questa modalità di regolazione semplicemente usiamo una valvola normale e la accendiamo o spegniamo a seconda della distanza tra il valore reale della variabile e il suo valore di preset.

Facciamo un esempio: abbiamo un set point di 15°C e vogliamo mantenere la temperatura nel serbatoio compresa tra i 13°C e i 17°C. Semplicemente potremmo aprire la valvola quando la temperatura supera i 17 gradi e chiuderla quando questa scende sotto i 13 gradi.

Questo modo di regolare è molto semplice da applicare e viene utilizzato molto spesso su tipo di applicazioni diciamo “statiche”.
Vediamo nella prossima immagine come funziona su un grafico, si nota che l’uscita può essere solo on e off (zero e uno), e la variabile oscilla tra due valori. In questo tipo di regolazione spesso la variabile oltrepassa le soglie, questo fenomeno si chiama "overshooting".

Grafico della regolazione di tipo ON-OFF
Regolazione in continuo di tipo PID.
Quando i processi sono un pochino più complicati da controllare, come per esempio nei sistemi che regolano le variabili di fluidi in continuo movimento, la regolazione di tipo on-off non è sufficiente, serve qualcosa di più sofisticato e che renda il controllo più “fine”: questa funzione viene svolta egregiamente dai regolatori di tipo PID.

I regolatori PID vengono utilizzati soprattutto con organi regolatori continui come le valvole regolatrici che possono aprirsi da zero a cento in maniera lineare, oppure gli inverter che regolano le velocità dei motori per controllare pressioni e portate; tutti questi apparecchi non lavorano come “acceso / spento” ma in maniera continua.

Nella prossima immagine vediamo il grafico di una regolazione PID. Notiamo che questo sistema offre un avvicinamento sempre maggiore da parte della variabile da regolare al suo set point.
Il regolatore PID infatti tende a affinare sempre meglio la sua azione, per mezzo di sofisticati calcoli basati sul comportamento della variabile nel tempo rispetto all’azione del regolatore stesso.
Grafico regolazione PID

Per funzionare, un regolatore PID deve essere parametrizzato fornendogli tre principali variabili: l’azione proporzionale, il tempo di integrazione e quello di derivazione. Il sistema per mezzo di queste variabili riesce a regolare in maniera continua l’organo di uscita per far si che la variabile controllata raggiunga il valore di set e rimanga nei pressi di questo.

Nella prossima figura vediamo il principio di funzionamento.

Schema di funzionamento regolatore PID

Come vediamo, abbiamo un set point e una variabile da controllare che si discosta da questo generando quello che chiamiamo “errore”. Il controllore sfrutta le tre azioni (proporzionale, integrale e derivativa) per generare l’uscita 0..100% da mandare all’organo regolatore.

Funzionamento dei parametri PID.

Come si parametrizza un regolatore PID?

L’azione proporzionale indica la forza dell’azione del regolatore, ovvero di quanto questo reagirà modificando l’uscita in base alla situazione. Più questo parametro è alto più il regolatore agisce.

Il tempo integrale determina la velocità di reazione del regolatore, in pratica con tempi corti il regolatore agisce più volte nel tempo, mentre con tempi lunghi diventa più lento.

Il tempo derivativo determina una variazione dell’uscita in base alla velocità con cui la variabile controllata sta cambiando.

Solitamente si possono ottenere buone regolazioni anche utilizzando solamente le azioni proporzionale e integrale (regolazione PI); quella derivativa a seconda dei processi su cui si applica può essere utile o meno, se non addirittura dannosa.

I regolatori PID vengono parametrizzati anche con altre variabili come uscita minima e massima, offset sull’uscita e abilitazione dell’azione manuale o automatica; in sostanza però i principali parametri sono quelli che abbiamo visto sopra.

Regolatori hardware con apparecchiature dedicate.

Oggi per controllare le variabili di processo abbiamo a disposizione molte apparecchiature dedicate che eseguono la regolazione PID in modo ottimale; possiamo però anche utilizzare istruzioni, o meglio blocchi di funzioni che svolgono lo stesso compito nel software del PLC.

La capacità di calcolo dei controllori logici programmabili permette di avere diversi regolatori nello stesso programma, e con i sistemi HMI e SCADA possiamo anche creare le interfacce grafiche che possono somigliare molto agli apparecchi reali.

Nella prossima immagine vediamo un regolatore della Ascon, questo modello si chiama M3 ed è largamente impiegato per regolare le temperature caldo / freddo. Questi oggetti sono molto sofisticati e possono offrire anche porte di comunicazione seriali e ingressi e uscite ausiliari per allarmi e comandi dall’esterno.

Strumento regolatore Ascon modello M3

Regolatori PID nei programmi PLC.

Per quanto riguarda i PLC, esistono oggi istruzioni di regolatori PID compatte e configurabili con i parametri essenziali (Compact PID), oppure complete funzioni con molti parametri, che possiamo facilmente inserire nei blocchi di programma e nei diversi linguaggi per plc come il ladder, il linguaggio a blocchi di funzione o quello di testo strutturato.

Nella prossima immagine vediamo l’istruzione regolazione PID per il plc S7-1200.

Istruzione regolatore PID nel software del PLC Siemens S7-1200
Nella figura sopra abbiamo l’istruzione PID di tipo compatto che esegue la regolazione, e il move dell’uscita del regolatore verso l’uscita fisica dell’organo regolatore.
Nella prossima figura vediamo l’istruzione regolatore del tool di programmazione plc RsLogix dell’Allen Bradley. Questa istruzione presenta una schermata di configurazione per fornire tutti i parametri necessari al funzionamento del regolatore stesso.
Schermata di configurazione istruzione PID nei PLC Allen Bradley
I regolatori PID possono anche comandare sistemi di regolazione on-off lavorando su un tempo di ciclo. L’organo si accende e si spegne, quello su cui il regolatore agisce sono i tempi di on e di off che diventano più rapidi oppure più lenti a seconda della necessità.
Nel caso di regolazioni di questo tipo abbiamo in pratica una regolazione continua che sfrutta però un mezzo discreto.
Come dicevamo, i regolatori PID nei plc possono essere interfacciati con delle pagine grafiche sui sistemi d’interfaccia uomo macchina HMI; ecco nella prossima figura una schermata che rappresenta uno di questi controlli.
Interfaccia regolatore PID su una pagina HMI
Le regolazioni Fuzzy.
Le regolazioni fuzzy logic sono simili alle regolazioni PID, tuttavia hanno la capacità di reagire a variazioni anche imprevedibili e repentine delle condizioni del processo.

Da questo punto di vista la regolazione fuzzy emula quello che un essere umano farebbe se dovesse controllare manualmente l’organo regolatore mentre guarda il comportamento della variabile.
La capacità umana di avere una visione immediata e globale della realtà in certi casi funziona meglio dei calcoli matematici, comunque i regolatori fuzzy sono meno utilizzati dei regolatori PID; per ora rimangono un campo di applicazione in continua evoluzione che potrà avere ottimi sbocchi in futuro.

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