COME PROGETTARE IL SOFTWARE PLC:
ANALISI REQUISITI E SPECIFICHE

Programmatore PLC

Data aggiornamento: luglio 2025.

Benvenuto in questa lezione dedicata alla creazione dei programmi PLC per l’automazione industriale. Oggi ci occupiamo di due aspetti fondamentali di questa attività: l’analisi dei requisiti, e le specifiche di funzionamento.

Questi due elementi sono imprescindibili per la creazione di software che rispondano alle reale esigenze dell’impianto da automatizzare.

Novità automazione e plc

Molto spesso quando si parla di programmazione plc, si tende a concentrarsi sulla stesura del codice, con le diverse istruzioni e funzioni. Prima di poter scrivere un programma, però, è necessario analizzare bene ciò che il sistema dovrà fare, ovvero sviscerare il funzionamento del processo che vogliamo rendere automatico, scendendo il più possibile nei dettagli.

Più l’analisi iniziale è accurata, migliore sarà il software prodotto, mentre diminuiranno le eventualità di dover riscrivere parte del programma per riadattarlo in seguito.

Vediamo ora in cosa consistono le due fasi di cui stiamo parlando, e scopriremo che poi in effetti possono diventare tre.

1. Analisi preliminare degli schemi dell’impianto o del macchinario.

Generalmente il programmatore PLC ha a disposizione uno schema di flusso P&ID, e uno schema elettrico. Questi sono due documenti fondamentali, senza dei quali non si può scrivere un programma plc, soprattutto se parliamo di impianti complessi.

In questa prima fase si osserva lo schema di flusso, o lo schema della macchina se si di questa si tratta, e si descrive il funzionamento di ogni parte dell’impianto.

Il programmatore deve fare attenzione a ciò che il cliente richiede, e avere possibilmente un un atteggiamento proattivo. Ricordiamo che difficilmente il cliente si occupa di programmazione, per cui è compito di chi dovrà scrivere il software plc, richiedere spiegazioni aggiuntive su aspetti del processo importanti, e proporre soluzioni di gestione ottimali, in base alla sua esperienza.

Il cliente conosce ciò che vuole ottenere, il programmatore sa cosa si può e cosa non si può fare con il plc; ecco perché queste due figure, durante la fase d’analisi dei requisiti del software, devono lavorare insieme.

2. Stesura delle specifiche e analisi delle stesse da parte del programmatore.

Quando l’automazione riguarda macchinari o impianti di medie o grandi dimensioni, le specifiche tecniche diventano fondamentali. Queste specifiche possono essere scritte dal committente, oppure da questo in collaborazione con chi sviluppa il software.

Aziende di grosse dimensioni solitamente forniscono direttamente le specifiche, spesso molto dettagliate; questo porta alcuni vantaggi:

a) Si garantisce che il software plc esegua esattamente ciò che viene chiesto.

b) Si decide anche come il software deve essere scritto: quale linguaggio utilizzare, se impiegare istruzioni semplici oppure funzioni parametrizzate, come strutturare il programma. In alcuni casi il committente fornisce anche parti di programma, o funzioni pronte da impiegare.

c) Si ottiene omogeneità tra i vari impianti automatizzati, anche quando l’automazione è implementata da fornitori diversi.

3. Creazione della struttura del programma, e confronto per revisione specifiche.

In alcuni casi, durante la stesura iniziale della struttura del software plc, il programmatore rileva delle aree da chiarire, rispetto al funzionamento del processo. In questa fase si può procedere anche a un’eventuale revisione delle specifiche, in modo da proseguire i lavori avendo a disposizione maggiori dettagli, e un numero minore di incognite.

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