SCUOLA PER ELETTRICISTA:
LA CERTIFICAZIONE ELETTRICA (DICO E DIRI)

Scuola di elettricista: le certificazioni elettriche

Benvenuto a questa lezione del corso gratuito per elettricisti, oggi parliamo di qualcosa di teorico, che però poi all’atto pratico riguarda chiunque lavori con gli impianti elettrici residenziali, e non solo.

In questa lezione scopriamo cosa sono la DICO (dichiarazione di conformità), e la DIRI (dichiarazione di rispondenza). Impareremo che queste sono necessarie a seconda del tipo di impianto o di intervento su impianti esistenti, e che sono requisiti indispensabili per chi vuole operare a norma di legge.

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Come tutti i mestieri, anche quello di elettricista non è esente da questioni “burocratiche” e “di carta”, molto spesso si trovano individui che operano senza curarsi troppo di ciò che fanno, ma un buon elettricista non può esimersi dal conoscere le norme che regolano il proprio mestiere, e tra queste anche quelle riguardanti le certificazioni.

Da anni ormai sentiamo parlare di certificato di conformità, oppure di dichiarazione di conformità, e non a tutti, soprattutto ai clienti, è ben chiaro cosa davvero si rende necessario, quando si installa un impianto elettrico nuovo, oppure quando si modifica o si amplia un impianto esistente.

Cominciamo a conoscere la dichiarazione di conformità, chiamata con l’acronimo “DICO”, ne vediamo un fac-simile nella figura che segue.

fac-simile DICO

La certificazione dell'impianto elettrico, secondo il DM 37/08 è obbligatoria per legge, e certifica la conformità dell’impianto, soprattutto in relazione alla sicurezza.

Tutte le aree dell’impianto sono sottoposte a questa attestazione di conformità, anche i sistemi antenna, l’automazione di cancelli e i sistemi antincendio, sono soggetti a questo documento; in pratica tutte le parti coinvolte nel progetto.

Aree di applicazione della dichiarazione DICO

Tra le dichiarazioni si attesta di aver seguito le norme, in particolare la CEI 64-8 e le altre per l’impianto elettrico; alla certificazione poi si allegano diversi documenti, tra i quali lo schema dell’impianto, e il certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali di chi ha eseguito i lavori.

Norme di legge per gli impianti elettrici come la CEI 64-8

Chi può emettere la certificazione?

La certificazione può essere emessa da una ditta specializzata, oppure da un professionista; il professionista deve avere i soliti anni di esperienza, e per alcune tipologie di impianti (quelli sottoposti a obbligo di deposito del progetto) il professionista deve anche essere iscritto all’albo.

La dichiarazione deve essere completata in tutte le sue parti, pena invalidità della stessa, e presentata al comune nel quale sono stati eseguiti i lavori; una copia va al committente.

Tecnico certificatore elettrico

La DIRI.

Oltre alla dichiarazione di conformità, esiste anche un’altra certificazione chiamata DIRI, ovvero dichiarazione di rispondenza; queste due non sono da confondere.

La certificazione DICO è attiva dal 1990 e valida per impianti fino al 2008, è obbligatoria per impianti nuovi o in caso di sostituzione di impianti vecchi, oppure in caso di modifiche; la dichiarazione di rispondenza invece si può utilizzare solamente per impianti esistenti.

Vediamo un esempio di modulo DIRI in questa figura.

Fac-simile DIRI

In effetti la DIRI si limita ad attestare che l’impianto risulta adeguato, l’attestazione avviene a seguito di un’ispezione visiva e di alcune misurazioni sull’impianto stesso.

Ispezione visiva e strumentale con misurazioni per la DIRI

In alcuni rari casi la DIRI può sostituire la dichiarazione di conformità, per esempio quando questa risulta irreperibile in alcun modo.

A questo proposito si deve sapere che la DIRI non può essere richiesta per impianti realizzati dal marzo 2008 in poi, in quel caso se la DICO non è reperibile, è necessario effettuare una manutenzione dell’impianto e richiedere una nuova dichiarazione di conformità.

Anche la DIRI può essere emessa da un professionista con 5 anni di pratica o da un’azienda specializzata, e anche in questo caso, per impianti soggetti a obbligo di deposito del progetto, il professionista deve essere iscritto all’albo.

La DIRI viene consegnata al comune dove risiede l’impianto, e una copia viene rilasciata al cliente.

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