LE USCITE STATICHE E A RELÉ PER PLC
DIFFERENZE E UTILIZZO

PLC e uscite a stato solido oppure a relé
Che differenza c’è tra uscita digitale a relé e uscita digitale a stato solido nei plc? Quale tipo d’uscita statica è meglio utilizzare per grossi carichi? Come pilotare apparecchi con tensioni diverse con i relay?

Benvenuto nel mio sito dedicato all’automazione industriale, in questo articolo parleremo di uscite del plc, e in particolare scopriremo quali sono le differenze tra le uscite digitali a relé (chiamate anche relay) e quelle a stato solido (transistor e triac). Queste sono chiamate anche uscite statiche.
Novità automazione e plc

Ecco gli argomenti di questa lezione:

I moduli di uscita digitali dei PLC.

I tipi di uscita digitale dei PLC.

Uscite PLC digitali a relé.

Uscite PLC a stato solido BJT (transistor), e Triac.

I moduli di uscita digitali dei PLC.

Qualsiasi sia l’applicazione che dobbiamo automatizzare con i controllori logici programmabili, le uscite digitali sono praticamente sempre presenti, infatti proprio per mezzo di queste siamo in grado di comandare i dispositivi in campo come gli attuatori pneumatici, i motori, le segnalazioni e molto altro.

Tutti i costruttori di PLC forniscono anche moduli di ingressi e uscite digitali, e spesso già a bordo delle unità centrali troviamo alcuni punti I/O a disposizione.

Nella prossima immagine vediamo un modulo di uscite digitali a relé per i PLC Siemens della serie 1500, il modello offre 8 uscite relay che possono pilotare carichi con assorbimento fino a 5A, a 230VAC.


Modulo in uscite a relé serie Siemens S7-1500
I tipi di uscita digitale dei PLC.

Per quanto riguarda le uscite digitali, nel mondo dei plc ne abbiamo di due tipi: quelle a relé e quelle a stato solido (statiche); quest’ultime poi si dividono in due categorie, quelle con giunzione bipolare (BJT) chiamate anche a transistor, e quelle a TRIAC. I moduli I/O che offrono i diversi tipi d’uscita sono esternamente molto simili, tuttavia possono cambiare le morsettiere di collegamento e naturalmente anche il modo di collegare le apparecchiature agli stessi.

Alcuni PLC anche compatti, come già accennato in precedenza offrono a bordo delle unità centrali già alcune uscite, questi modelli di controllori possono essere ordinati con le diverse opzioni.
Nella figura qui sotto vediamo due modelli di plc compatto Logo! Siemens, il primo offre 4 uscite digitali a transistor, il secondo invece ha a bordo quattro uscite relays. Come vediamo nella sigla del modello la lettera “R” indica appunto relé.

PLC Logo! Siemens - modelli con uscite a stato solido e relay
Uscite PLC digitali a relé (relay).
Ora che abbiamo visto che si possono acquistare diversi moduli con i diversi tipi di uscita digitale, vediamo come i vari tipi di uscita lavorano, cominciando da quelle a relé.
L’uscita a relé funziona per mezzo di una bobina ai cui capi viene portata una tensione.
Quando la bobina è alimentata (eccitata), chiude un contatto per mezzo della forza magnetica; questo contatto viene utilizzato per chiudere il circuito del carico di uscita.
Vediamo il principio di funzionamento delle uscite plc a relé nella prossima immagine.
Schema collegamento uscite a relé plc (relay)

La prima cosa che ci salta all’occhio è che la bobina del relé di uscita è su un circuito separato rispetto al carico, in questo caso essa è alimentata a 24V continui.

Il contatto può essere impiegato indifferentemente su una linea in corrente continua o alternata; questa caratteristica è molto importante poiché rende le uscite plc a relé “universali” e indipendenti dal tipo di carico che devono pilotare.

Nella figura sopra infatti vediamo che la prima uscita comanda un carico a 120 volt alternati, mentre la seconda un circuito in corrente continua.

Un’altra caratteristica delle uscite digitali relays è che possono essere utilizzate per attivare carichi importanti, solitamente più grandi di quelli pilotabili per mezzo delle uscite a stato solido; in effetti come abbiamo appena visto i due circuiti elettrici nel relé sono separati.

Uscite PLC a stato solido BJT (transistor), e Triac.

A differenza delle uscite a relé, le uscite a stato solido sfruttano una giunzione BJT per pilotare il carico, questo tipo di pilotaggio funziona solo per circuiti in corrente continua.

Quando si utilizza questo tipo di uscite bisogna fare molta attenzione a rispettare la polarità nei collegamenti.

Solitamente la corrente generata dal carico non può essere elevata, questa è un’altra caratteristica che distingue le uscite a transistor da quelle a relé.

Schema collegamento uscite a stato solido (transistor) sul PLC

Le uscite a stato solido Triac permettono di pilotare carichi in corrente alternata. Il Triac è un elemento che possiede tre terminali, e con questo tipo di uscita possiamo far lavorare carichi anche abbastanza elevati, trattandosi queste di interruttori bidirezionali.

Schema collegamento uscite a stato solido TRIAC sul PLC

Riassumiamo di seguito le caratteristiche dei tre tipi di uscita digitali che abbiamo preso in considerazione in questa lezione:

Le uscite a relé sono adatte a pilotare carichi in corrente continua e alternata, esse sono indipendenti dal circuito di uscita e per questo motivo sono “universali”.

Il carico può essere anche elevato, visto che il circuito dello stesso è isolato da quello di pilotaggio sul modulo.

Le uscite di questo tipo tuttavia trattandosi di componenti meccanici (il contatto viene chiuso per mezzo del campo magnetico), possono col tempo danneggiarsi.

Le uscite relay inoltre hanno un tempo di attivazione di circa 10 millisecondi, dato che devono chiudere il contatto meccanico; tuttavia quando il contatto è chiuso, la resistenza dello stesso è di circa zero ohm, assicurando praticamente nessuna caduta di tensione.

Le uscite a stato solido BJT sono impiegabili solo per circuiti in corrente continua e con carichi non troppo elevati.

Visto che questo tipo di attuatore è elettronico non presenta ritardo nell’attivazione, tuttavia trattandosi di uno switch elettronico, una minima perdita di tensione può esserci quando esso viene attivato. In certe applicazioni questa perdita avviene anche nel momento in cui lo si disattiva.

I Triac sono circuiti a stato solido usati solo per pilotare apparecchi in corrente alternata, questi possono gestire carichi anche elevati.

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