Come è fatto un flussostato e come funziona? Quanti tipi di interruttori di flusso esistono per l’industria e come si collegano al PLC? Ci sono flussostati elettronici in commercio?
Benvenuto in questa lezione, oggi conosciamo uno degli apparecchi più semplici e utilizzati nell’automazione industriale: il flussostato, uno strumento che ci permette di sapere quando c’è passaggio di fluido in una tubazione.
Ecco cosa impariamo in questa lezione:
Il controllo del flusso dei fluidi nei processi automatizzati.
Come funziona il flussostato.
I diversi tipi di flussostato disponibili.
Flussostato a paletta.
Flussostato a pistone.
Flow Switch elettronici.
Collegamento dei flussostati ai PLC.
Il controllo del flusso dei fluidi nei processi automatizzati.
Quando si lavora nell’automazione industriale, ci sono applicazioni dove è necessario controllare a assicurarsi che il flusso di prodotto o fluido di servizio sia presente.
Questo è vero anche per diverse altre applicazioni non industriali, per esempio nell’automobile un piccolo flussostato può controllare se il fluido antigelo circola, oppure il corretto funzionamento della pompa dell’olio motore.
Il flussostato è un prezioso alleato che ci fornisce un contatto (ingresso digitale) che possiamo utilizzare con un plc, con strumentazione specifica, o anche semplicemente all’interno di un quadro elettrico per controllare per esempio l’attivazione o meno del riscaldamento o raffreddamento, quando si attiva una pompa e vogliamo sapere se il fluido circola.
Come funziona il flussostato.
Mentre i trasmettitori di portata si occupano di misurare la portata fornendo un segnale di tipo analogico, gli interruttori di flusso (flussostati) sono apparecchi che chiudono o aprono un contatto elettrico, quando c’è passaggio di prodotto.
L’attivazione del contatto o il suo scambio (da NC a NO) può avvenire quando il flusso del fluido sale oltre una certa soglia, oppure quando scende sotto una soglia, o ancora quando si trova all’interno o all’esterno di un range definito da due diverse soglie.
La regolazione delle soglie avviene meccanicamente su alcuni tipi di flussostato, oppure impostando dei parametri sugli apparecchi di tipo digitale elettronico.
I diversi tipi di flussostato disponibili.
Flussostato a pistone.
Il flussostato a pistone contiene al suo interno un piccolo pistone che viene mantenuto in posizione da una molla; esso è montato in contro corrente rispetto alla direzione del fluido da rilevare.
Quando il fluido all’interno della tubazione passa con una certa portata, esso spinge il pistone su cui è montato un magnete; il magnete muovendosi con il pistone si avvicina al contatto reed che lo legge attivandosi.
Flow Switch elettronici.
Come tutte le apparecchiature moderne che si rispettino, anche i flussostati esistono di tipo elettronico. Questi apparecchi spesso sono forniti di display e possono essere tarati per mezzo di pulsanti.
I flussostati elettronici necessitano di una alimentazione elettrica per far funzionare la parte elettronica, mentre i flussostati meccanici hanno bisogno solo dei due fili per il contatto.
Questi apparecchi lavorano sul principio termico, in pratica contengono due sonde di temperatura e misurano la temperatura del fluido e quella nei pressi di un elemento riscaldato dell’apparecchio stesso.
Quando c’è passaggio di prodotto, le due temperature differiscono, per cui il fluido viene rilevato.
Collegamento dei flussostati ai PLC.
Dal punto di vista del PLC, i flow switch forniscono praticamente sempre un segnale digitale, però oggi troviamo in commercio anche apparecchi che lavorano su bus di campo, e che quindi forniscono il “contatto” direttamente in una variabile booleana dl PLC.
Quando colleghiamo i flussostati al plc mediante il segnale discreto, lo portiamo su un canale dei moduli di ingressi digitali, per cui lavoreremo con segnali a 2 o 3 fili.