Quanto si guadagna a programmare i plc? Quale può essere lo stipendio medio di un tecnico d’automazione industriale? Se ti stai avvicinando al mondo della programmazione nell’industria e ti stai chiedendo quali entrate potrebbe garantirti lavorare in questo settore, questo è l’articolo che fa per te.
Scopriremo insieme quali sono i fattori che determineranno lo stipendio di un tecnico d’automazione industriale che programma controllori logici programmabili e sistemi di monitoraggio HMI e SCADA.
Quando si comincia a studiare in qualsiasi settore o anche quando solo si è curiosi di scoprire quale mestiere potrebbe fare per noi, una delle domande che ci facciamo è “quanto potrei guadagnare?” Questo è perfettamente normale, dato che il lavoro deve servire a ricevere denaro per vivere e fare le cose che ci piacciono, inoltre ai tempi di oggi siamo abituati a valutare tutto in termini economici, anche se poi ogni mestiere ci porta anche delle soddisfazioni (aspetto questo da non sottovalutare nella scelta del proprio lavoro).
La prima cifra che possiamo dare per inquadrare lo stipendio medio di un programmatore plc è di 2900 euro lorde al mese, che diventano circa 1800 nette. Questo è un valore medio che a mio avviso non significa molto, infatti questa media accorpa stipendi di nuovi arrivati e di tecnici esperti, così come di programmatori “sedentari” e trasferisti, realtà troppe diverse.
Per rispondere alla domanda “quanto guadagnerei come programmatore di plc” dobbiamo considerare diverse variabili, le vediamo nei prossimi paragrafi.
Tipi di programmatore plc.
Intanto dobbiamo distinguere il programmatore freelance da quello dipendente. In questo articolo parliamo del programmatore dipendente, visto che virtualmente rispondiamo a qualcuno che sta per avvicinarsi a questo mondo e perciò non ha ancora esperienza; difficilmente si può diventare programmatore di plc in proprio se si deve ancora imparare.
In linea di massima comunque un programmatore di plc in proprio può guadagnare come un programmatore dipendente bravo con esperienza, anche se avrà tutta una serie di incombenze a cui far fronte che il dipendente non ha (responsabilità maggiori, burocrazia, tasse, commercialista e così via).
Quando si comincia un lavoro si è sempre “gli ultimi arrivati”, per questo motivo le aziende cercheranno di assumerti pagandoti il minimo sindacale, che significa che se potessero ti pagherebbero meno ma non possono farlo.
Esattamente! Tu sei l’ultimo arrivato e non ti conoscono, la cosa più importante è che non sanno quanto potrai far guadagnare alla loro azienda.
Bisogna tenere presente che un dipendente rappresenta per l’azienda un mezzo per guadagnare, certo poi ci sono anche dei fattori umani per cui potresti essere più o meno simpatico al tuo datore di lavoro e ai colleghi, ma in sostanza il cardine attorno a cui il tuo stipendio si muoverà negli anni è quanto bravo sei a fare il tuo mestiere, che tradotto diventa quanto fai guadagnare all’azienda (o fai risparmiare) con il tuo operato.
Facciamo un esempio? Se sei un programmatore plc trasfertista e ogni volta che ti rechi da un cliente c’è bisogno di qualcuno che torna dal cliente dopo di te a mettere a posto alcune “magagne”, tu in pratica stai facendo spendere dei soldi all’azienda per cui lavori. Viaggi, hotel, ristoranti, ore di lavoro sprecate, tutti bei soldini che l’azienda dovrà sborsare.
Prendiamo invece un tecnico che lo spedisci in Cina per un mese: questo va, fa il suo lavoro, funziona tutto perfettamente e il cliente chiama il padrone della tua azienda e gli dice “il tuo uomo è davvero in gamba ci ha risolto un sacco di problemi, penso proprio che compreremo da voi la nuova linea di produzione alla fine di quest’anno”.
Vi lascio immaginare quanto questo possa giovare al vostro valore di lavoratore e al vostro eventuale stipendio.
Uso il condizionale, perché poi non è detto che immediatamente riceviate un aumento, anzi spesso se non chiedete nulla, nulla vi viene dato. Ricordate che la propensione naturale del vostro datore di lavoro è di guadagnare di più, non di meno, quindi se i suoi margini aumentano e può fare a meno di aumentare i vostri probabilmente lo farà.
Ecco che per tagliare le catene che vi legano ai minimi sindacali dell’industria metalmeccanica (o terziario se vi va bene) dovrete sudare che significa imparare e diventare autonomi in quello che fate, possibilmente essere più bravi degli altri e molto disponibili a fare sacrifici.
Supponiamo che il minimo salariale oggi di un programmatore appena assunto sia di circa 1400 euro nette, con l’esperienza e le capacità si può tranquillamente arrivare a superare i duemila, ma anche i tremila, i quattromila e i cinquemila. Come? Lavorando in trasferta!
Programmatori di plc in ufficio e in trasferta.
Ecco la seconda variabile che può determinare il tuo stipendio nell’automazione industriale. Sei un programmatore “da ufficio” che lavora otto ore al giorno dal lunedì al venerdì? Benissimo, per quanto bravo tu possa essere, non guadagnerai molto più di un buon impiegato.
Se invece cominci a fare straordinari, lavorare il sabato mattina, andare in trasferta all’estero e lavorare anche i giorni di festa allora potrai guadagnare molto di più.
Per esperienza personale posso dire che lavorando un mese all’estero circa dieci ore al giorno si può arrivare a superare i cinquemila euro netti, naturalmente con tutte le spese di trasporto, vitto e alloggio pagate dall’azienda. Non è male vero? Teniamo anche conto che con stipendi così alti si versano molti contributi e anche il TFR (liquidazione) matura maggiormente.
Lo so cosa stai pensando: “Eh ma grazie, lavorando tante ore e andando in trasferta ci credo che guadagni di più”. Vero, però dobbiamo anche considerare che ci sono tanti lavori dove questo non può accadere e il tuo stipendio sarà sempre uguale per anni; per lo meno con questo mestiere se vuoi e se ti serve hai la possibilità di guadagnare molto di più; io mi ricordo quando avevo vent’anni e guadagnavo il doppio dei miei coetanei, era una bella sensazione.
Anche finire di pagare il mutuo per la casa dopo 10 anni invece che dopo 30 è una bella sensazione.
Certo, per guadagnare così però bisogna diventare davvero bravi e autonomi, il che significa anche saper parlare alcune lingue straniere ed essere capaci non solo di fare funzionare le cose ma anche di insegnare ai clienti come utilizzarle, in altre parole bisogna avere ottime capacità relazionali e proprietà di linguaggio.
Riassumendo, lo stipendio da programmatore di plc o “uomo d’automazione” dipende da diverse variabili riconducibili a quanto tu vali per l’azienda. Indicativamente si parla di cifre che partono dai milletrecento euro mensili netti, per arrivare a oltre cinquemila.