Nell’immagine sopra notiamo che la maggior parte delle aziende richiede la conoscenza dei PLC Siemens e del loro ambiente di programmazione.
Al di là delle competenze prettamente tecniche, si nota anche che in più di metà degli annunci è richiesta la disponibilità a effettuare trasferte per la messa in servizio degli impianti e dei macchinari; la conoscenza della lingua inglese appare nella metà degli annunci, così come esperienza pregressa.
Come si evince, il mestiere di tecnico d’automazione è un mestiere che comprende diversi aspetti, sicuramente molto diverso dal mestiere di programmatore “classico”.
1.3. Il lavoro come tecnico programmatore PLC viene a volte percepito poco attrattivo.
Oggi i giovani che studiano le materie tecniche come l’informatica sono fortemente attratti dalla programmazione per il web, per le app, e ultimamente guardano anche all’intelligenza artificiale.
Il programmatore PLC, soprattutto se collaudatore e trasfertista, lavora “sporcandosi” un po’ di più le mani, e questo è tra l’altro uno degli aspetti più interessanti di questo mestiere, e che lo rende, come vedremo a breve, anche più sicuro.
Gli ambienti produttivi e le trasferte per alcuni rappresentato un ostacolo, per altri una grande opportunità.
1.4. Le aziende si contendono i programmatori PLC esperti.
Visto che c’è carenza di personale addestrato, i pochi professionisti in gamba sono contesi tra le aziende, e in certi casi si assiste anche a delle vere e proprie gare di aumento di stipendio per mantenere le figure più valide all’interno della propria azienda.
Questo appena descritto dovrebbe fare “drizzare le antenne” a chi aspira ad avere un giorno in mano un mestiere che vale.
Ora che abbiamo analizzato alcune delle motivazioni che risiedono dietro alla carenza di personale tecnico adeguato, vediamo quali sono le opportunità che il programmatore di PLC può avere, quando decide di intraprendere questa carriera.
2. Le opportunità offerte dal mestiere di tecnico d’automazione.
2.1 Lavorare come tecnico PLC, programmatore e collaudatore trasfertista.
Lavorare in trasferta può essere molto stimolante (io l’ho fatto per quasi trent’anni).
Permette di conoscere molte persone diverse che ricoprono diversi ruoli professionali; queste figure un domani potrebbero rappresentare una risorsa se si vuole cambiare azienda, oppure semplicemente modo di lavorare.
Viaggiando per lavoro si possono instaurare rapporti con:
a) Direttori di stabilimenti produttivi.
b) Responsabili della produzione e della manutenzione, nonché responsabili delle risorse umane.
c) Tecnologi e ingegneri di processo, ma anche operai specializzati di diverso tipo, dai meccanici agli elettronici.
d) Altri programmatori che possono aprirci a nuovi orizzonti e farci conoscere modi diversi di lavorare.
Oltre a questo, viaggiando si visitano molti posti, e in certi casi si entra in contatto con culture differenti.
2.2 Il collaudatore in gamba guadagna di più, soprattutto se acquisisce molta autonomia.
Visto che il mestiere di tecnico d’automazione necessita di tempo per acquisire autonomia, e richiede anche dei sacrifici, questa esperienza diventa preziosa, e si traduce in guadagni che possono raggiungere anche il 300 o 400 percento rispetto ai chi fa altri mestieri tecnici.
2.3 Le realtà produttive in automazione sono molto varie.
Soprattutto se si lavora per aziende fornitrici di servizi per l’automazione, ci si può trovare a operare in tantissime realtà diverse, questo rende il mestiere vario e meno noioso.
2.4 Il programmatore di PLC specializzato è un mestiere resiliente.
Oggi l’intelligenza artificiale comincia a destare preoccupazione soprattutto da parte di chi svolge alcuni lavori prettamente ripetitivi e che non coinvolgono “fisicità”.
Ci sono però mestieri come l’idraulico o l’elettricista che difficilmente saranno sostituibili dalla AI in tempi brevi; anche il programmatore di PLC per il momento può ritenersi immune a questo fenomeno, vediamo perché:
a) Per programmare processi e automatizzare impianti e macchinari, è necessario analizzare bene le necessità e conoscere le soluzioni che si adottano in termini di apparecchiature e tecnologie.
b) I programmi PLC al momento non fanno parte del grande “calderone” di addestramento degli algoritmi intelligenti, questi necessitano di grandi basi di dati, e la letteratura a riguardo al momento non è così sostanziosa.
c) Gli impianti e i macchinari devono essere collaudati, e nel collaudo è necessaria la presenza dei tecnici specializzati, che conoscono come le loro tasche ciò su cui stanno mettendo le mani.
Non solo, quasi sempre durante il collaudo (o subito dopo) si effettuano delle modifiche agli impianti, a volte anche “al volo”; queste modifiche spesso si traducono in modifiche ai quadri elettrici, ai collegamenti delle apparecchiature, e all’impianto stesso.
d) L’assistenza tecnica non è facilmente delegabile. Oggi capita di ritrovarsi davanti a un bot che risponde alle richieste di aiuto. Quando un impianto si ferma e la fermata costa migliaia di euro all’ora, utilizzare sistemi d’assistenza di questo genere non è lontanamente paragonabile all’esperienza che un umano che conosce l’impianto e che lo ha programmato detiene.